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Ancora 1
  • Immagine del redattore: Laura Spadoni
    Laura Spadoni
  • 13 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Dicono che quando una persona nasconde il proprio sguardo o tende a non guardare gli altri, esprime timidezza e sensibilità accentuata.


Dicono che in casi come questo, si tratti di una persona dall’emotività esagerata, di una persona con il fragile stampato in fronte, quindi debole.


Ma con tutto il rispetto, mi sento di dissentire.


Io credo tutt’al più che chi tiene lo guardo basso abbia capito davvero qual è la vera forza da mostrare a questo mondo.


Chi tiene lo sguardo basso, lo fa per allontanare i ladri di felicità e le loro grinfie da tutti i sogni, le speranze e le idee, esposti al di là del vetro dell’iride, oltre il riflesso del cristallino.


Chi tiene lo sguardo basso si assicura che nessuno rompa il vetro e acceda di straforo nel magazzino di tutte le cose importanti, dove sono stipati tutti i pensieri, le convinzioni, i ricordi, i volti, le scene di vissuto, le gioie, i malumori che nel tempo sono rimasti incastrati nella retina come pesci alla rete.

Quindi chi abbassa lo sguardo si assicura che il deposito di ciò che ha valore non venga violato e saccheggiato da mani avide ed egoiste.


Insomma lo sguardo basso è come un sistema di sorveglianza sempre attivo.

Il lasciapassare che disinnesca l’antifurto, è una certa familiarità che dà accesso ad aree più o meno ampie del privato, della grandezza di una vita intera oppure della durata di un battito di ciglia.


Turisti, ultimi arrivati, viandanti solo di passaggio. Loro al massimo possono provare con un atto che ispira fiducia per accaparrarsi l'ingresso per un tour organizzato. Qualche occhiata fugace studiata, tra il "piacere io sono...", il "ciao come stai?" e "arrivederci".


Tutto il resto è solo ascolto. La libertà è una concessione di accesso illimitato e libero solo alle parole e solo dai padiglioni auricolari, dove è più facile sottoporre lo scanning e il debugging alle manifestazioni delle altrui buone intenzioni.

Credo perciò che la sindrome dello sguardo abbassato, più che una sindrome, debba piuttosto essere considerata un sistema anti-malware, letteralmente “un programma contro programmi con cattive intenzioni”, adottato da chi manifesta grande forza di volontà e il coraggio di sapersi proteggere, anche a costo di privare di elementi la vista.


Un programma di sopravvivenza, insomma.

  • Immagine del redattore: Laura Spadoni
    Laura Spadoni
  • 20 ago 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 ago 2021


Siamo nate nella parte fortunata del mondo.

Perché è così che fa questo pianeta bipolare: a noi si presenta come Jakyll, altrove agisce come Hyde.


In questa parte di mondo che abitiamo, quella fortunata insomma, le luci calde che esplodono all’orizzonte sono silenziose e quando irradiano il cielo niente cambia, nulla trema, noi non tremiamo, al massimo avvertiamo lievi oscillazioni, scosse leggere leggere sulla pelle, un solletico sulle braccia, brividi di commozione.


Perché l’epicentro è sempre nella parte sfortunata del mondo, là dove invece crolla tutto: case, città, giustizia, sogni, speranze.

Eppure, spesso, ce lo dimentichiamo dov’è che viviamo e ci lamentiamo per gli inestetismi, per la nostra schiena ingobbita dal peso dei sogni adagiati nel fondo di uno zaino pesante che sin da bambine ci trasciniamo appresso, dimenandoci tra i banchi prima e tra scrivanie, tavoli di lavoro e laboratori poi.


“Se solo quello zaino fosse meno pesante e i libri più leggeri”, recitano in coro le voci delle nostre madri apprensive, attente al benessere delle loro figlie, perché poverine se ne son dimenticate, hanno rimosso, cancellato che siamo nella parte fortunata del mondo e che qui, noi, abbiamo l'opportunità di farci schiacciare dai sogni di vita, mentre lì lontano, nella parte più sfortunata, il solo diritto è sopportare in silenzio il peso della morte che come un macigno preme sui muscoli doloranti, cuore compreso.


In quella parte del mondo lì, ci si ingobbisce del rimpianto di non essere altrove.


Intanto noi qui ci lagniamo per il nostro volto che senza veli ci impone di mettere in bella vista le nostre imperfezioni. E lavoriamo sodo, lavoriamo fiere per nascondere la nostra unicità dietro a un burqua di makeup, diete e clichè, per omologarci ad una platea di donne che agiscono come questa parte del mondo qui si aspetta che facciano.


Mentre nella parte meno fortunata del mondo, c’è chi sogna di svestirsi per mostrare la propria anima al mondo.

C’è una donna che sogna di indossare un costume da bagno, uno qualunque, uno e basta, poco importa colore, trama o tessuto.

c’è una donna che immagina di passeggiare sulla spiaggia, in solitudine, in compagnia di chi vuol lei, quando le va. Di cantare a squarciagola la sua canzone preferita, di confondere la sua voce con lo sciabordio delle onde, guardare la luce calda lontana, che irradia l'orizzonte e per una volta pensare:


“Proprio bella, questa parte di mondo qui”.




Sostieni la petizione per creare subito corridoi umanitari internazionali per mettere in salvo le donne afghane e i loro bambini ➡️ http://chng.it/8bk8XBqh

  • Immagine del redattore: Laura Spadoni
    Laura Spadoni
  • 4 lug 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Un bel giorno un amico nerd si sveglierà dal suo isolamento indotto da streaming e, con le occhiaie viola - che fanno pendant con la capigliatura un po' bohémien e la forma del cuscino ancora stampata sulla faccia - verrà da te e con nonchalance ti porrà una domanda secca, un quesito semplice, inaspettato, che suona quasi come una minaccia. Ti guarderà dritto negli occhi quasi fulminandoti, e schiarendosi la voce dopo giorni di silenzio e asocialità, esclamerà concitato:


"Ma che tante vorte te se' visto Stranger Things zì?!"


Quel giorno ti troverai davanti ad un bivio, con la sensazione di avere tutta la vita tra le dita, che Grignani con la sua hit anni 90' può accompagnare solo, e sarà quello il momento esatto, l'istante da cui dipenderà tutta la tua esistenza futura. Con le spalle al muro sarai posto di fronte ad una scelta ed avrai pochi secondi ed una sola occasione per decidere che strada prendere. Una sola possibilità, una sola direzione, un biglietto di sola andata per un viaggio da cui non si potrà più tornare indietro. Ci sarai solo tu, il tuo amico nerd e due opzioni:


Pillola azzurra risponderai di NO, "No zì, non perdo tempo co ste' cose" e fine della storia. L'indomani ti sveglierai in camera tua e farai quello che vorrai. Magari uscirai, andrai a prendere una pizza con l'amica, un cinema con il fidanzato, ti recherai in ufficio per lavorare, penserai alla vita, a quanto è bello il mondo con gli uccellini che cantano, i fiori che sbocciano, le foglie che cadono, il sole... le metro che non passano, la pioggia improvvisa quando non hai l'ombrello, le strade interminabili a piedi, le sudate, le pozzanghere e il tuo piede dentro, le multe, i parcheggi che manco a piangere, la macchinetta che frega i soldi, i bus, la gente che spinge, la gente che mastica a bocca aperta, la gente che sgomita, la gente che si lagna, la gente che ti taglia la strada, la gente....

Penserai alla vita vera che è bella sì, in fondo, e che vale la pena continuare a viverla.

Oppure...


Pillola rossa: entri nel paese delle meraviglie. Ti fai convincere e ti addentri nel tunnel, ti chiudi in camera tua, cerchi la serie in alta definizione caricata su qualche sito pirata da un quindicenne prodigio e fai partire il tuo letto-party imbastito di popcorn e biscotti alla nutella addentrandoti nel magico mondo ad episodi.


Mentre rifletti sul da farsi, il tuo amico nerd avrà già sventolato ai quattro venti il suo iphone X laccato nero e le recensioni sulla serie cercate tra i risultati Google. "Guarda questo zi', te elenca scinque motivi pe' gaurdatte sto capolavoro. Capito zì, no uno, no due ma Scinque!". Ed è in quel preciso istante che tu dovrai sguainare il tuo telefono - magari meno appariscente e costoso - e dovrai trovare questo articolo da leggere a gran voce per fargli sapere che esistono anche 5 buone ragioni per NON vedere Stranger Things. "E dico scinque". Incredibile ma vero.


1. Dirai addio ai pomeriggi fuori casa


Il piumone sarà il tuo migliore amico e il buio tuo fedele compagno. Le finestre della tua camera saranno chiuse a dovere per impedire anche al più flebile e timido raggio di sole di penetrare e rovinarti l'atmosfera stile Tim Barton. Eviterai di perdere tempo in docce e bagni ma obbligherai comunque la tua migliore amica, il fidanzato, la sorella, il fratello, il gatto, il cane e il pesciolino rosso perfino, a starti accanto, in una camera sottovuoto, dall'aria viziata, per appoggiarti la chiusa e accompagnarti in questo folle e contagioso effetto Stranger.


Darai vita ad un'epidemia pandemonica che porterà i ristoratori sull'orlo della banca rotta, le discoteche e i teatri al fallimento e le compagnie teatrali e i dj ad una crisi d'identità irreversibile che sfocerà in anarchia e suicidi di massa. Te la senti di fartene carico?


2. Proverai una paura folle per le luci di natale


Il natale non sarà più lo stesso. Abolirai lucine intermittenti, giochini led e decorazioni luminose dalla tua casa e tutte le volte che uscirai per strada avrai attacchi di panico e un insolito senso di claustrofobia. Tutto intorno a te assumerà un'aurea malefica e demoniaca: il bangladino con il cappellino rosso che vende caldarroste nel viale, le vetrine colorate e gli addobbi sui balconi, le ghirlande scintillanti, la risata di babbo natale, Micheal Bublè alla radio, la Laura Pausini su Canale cinque che canta i jingle da Barbara D'urso, Barbara D'urso. La Barbara. La D'urso. Canale cinque.


3. Imbratterai le pareti del tuo appartamento con le lettere dell'alfabeto


La segreteria telefonica, le spunte nere su Whatsapp, i messaggi senza risposta e le connessioni social aggiornate al giorno prima non avranno più lo stesso effetto. Quando chi cerchi non ti risponderà, inizierai a sudare freddo e penserai al peggio. Improvvisandoti Leonardo da Vinci e - allo stesso tempo - un decoratore di interni passerai le tue giornate a imbrattare le pareti del tuo appartamento con le lettere dell'alfabeto e parlerai al muro, sperando di ricevere la risposta morse al tuo quesito di fondamentale importanza: "ma all'aperitivo stasera ce vieni?".


4. La musica anni 80' ti spaventerà più della colonna sonora di Profondo Rosso


Quando sarai imbottigliata nel traffico tra un "figlio de na mignooootta!!" e una strombazzata di clacson, alla radio passeranno i The Clash con il loro singolo Should I stay or Should I go e proprio in quell'istante inizierai a sudare freddo. I rumori del mondo sfumeranno tramutandosi in un'eco sorda e lontana e i motorini che pur di passare per primi rischiano di farti la fiancata faranno meno paura di quelle note gioiose e allegre. Non farai altro che pensare: "Dove sei Will?!"


5. Non vorrai più fare un bagno per la cura del corpo


La cura del corpo diventerà una minaccia e la tua estetista un perfido scienziato pazzo le volte che ti proporrà un bagno termale con i sali dell'Himalaya ed estratto di lillà delle Antille. Le vasche ti faranno paura più delle impurità e del cattivo odore e non farai più come prima il bagno al mare. No seriamente, niente sole, mare, spiagge affollate, Natalino che vende il cocco bello, marmocchi che corrono sul tuo telo, ma che davvero te la senti di perderti tutto questo?!

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